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Il Comitato dell'Utenza condanna l'ordinanza dell'Autorità Portuale di Livorno sulla regolamentazione del lavoro portuale
L'ordinanza sulla base di una presunta esclusiva competenza professionale assegna alla ex Compagnia il monopolio della fornitura del lavoro temporaneo
15 gennaio 1999
Il Comitato Nazionale di Coordinamento degli Utenti e degli Operatori Portuali ha presentato ricorso all'autorità competente contro l'ordinanza dell'Autorità Portuale di Livorno del 12 dicembre scorso sulla regolamentazione del lavoro portuale che, secondo il Comitato, contiene disposizioni in contrasto con quelle impartite dalla Commissione Europea. L'ordinanza livornese ripropone soluzioni operative che si basano sulla presunta esclusiva competenza professionale dei componenti dell'ex Compagnia portuale, e mantengono in capo alla stessa il monopolio della fornitura del lavoro temporaneo. Non viene neanche imposto l'obbligo alla ex Compagnia di scindere la sua attività monopolistica da quella svolta in regime di libera concorrenza, come indicato dalla Commissione Europea. La soluzione operativa individuata nell'accordo di Livorno, afferma il Comitato dell'Utenza, non può dunque rappresentare per la modifica del testo della legge sul lavoro portuale, un parametro di riferimento a livello nazionale.
Il Comitato invece auspica l'emanazione del nuovo testo legislativo sul lavoro portuale, da tanto tempo atteso, nel quale vengano una volta per tutte recepite le direttive comunitarie in materia di libera concorrenza. Una rapida emanazione della legge impedirebbe tra l'altro la proliferazione di accordi locali, come quello di Livorno che - afferma il Comitato - "frantumando il quadro giuridico di riferimento allontanerebbero l'emanazione di una soluzione legislativa rispondente agli interessi generali della portualità nazionale".
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