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Multa della Commissione Europea alla A.P. Møller che ha omesso di notificare tre concentrazioni
La società danese dovrà pagare 219.000 euro. Aveva comunicato le concentrazioni, ma mesi dopo averle realizzate
4 marzo 1999
La Commissione Europea ha inflitto un'ammenda di 219.000 euro alla società danese A.P. Møller, che ha omesso di notificare la realizzazione di tre concentrazioni. La Commissione attribuisce molta importanza all'obbligo di anticipata notifica delle concentrazioni, perché in questo modo può impedire alle società interessate di prendere una decisione definitiva se considera che una concentrazione costituisca possibile distorsione della concorrenza. Proprio per evitare di ricevere in ritardo, o affatto, queste notificazioni, il regolamento sulle concentrazioni - entrato in vigore nel 1990 - prevede che vengano imposte ammende nel caso in cui le società non rispettino l'obbligo di notificare fusioni e acquisizioni.
Le tre concentrazioni contestate alla A.P. Møller (Maersk DFSD Travel; Maersk Data / Den Danske Bank; Georg Fischer IDISA) erano state autorizzate dalla Commissione Europea, tuttavia era stato notato che le transazioni erano state concluse e rese operative molti mesi prima rispetto a quando furono notificate, e quindi la Commissione ha ora deciso di applicare l'articolo 14 del Regolamento sulle concentrazioni, dopo aver portato a termine l'inchiesta che ha accertato le infrazioni.
L'ammontare modesto della multa è stato spiegato con il fatto che la A.P. Møller ha riconosciuto l'infrazione, che non è stato ravvisato alcun danno per la concorrenza, che la A.P. Møller aveva denunciato le infrazioni e che le concentrazioni sono avvenute in un'epoca in cui la Commissione non aveva ancora deciso di infliggere ammende in casi del genere.
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La Commissione Europea ha inflitto un'ammenda di 219.000 euro alla società danese A.P. Møller, che ha omesso di notificare la realizzazione di tre concentrazioni. La Commissione attribuisce molta importanza all'obbligo di anticipata notifica delle concentrazioni, perché in questo modo può impedire alle società interessate di prendere una decisione definitiva se considera che una concentrazione costituisca possibile distorsione della concorrenza. Proprio per evitare di ricevere in ritardo, o affatto, queste notificazioni, il regolamento sulle concentrazioni - entrato in vigore nel 1990 - prevede che vengano imposte ammende nel caso in cui le società non rispettino l'obbligo di notificare fusioni e acquisizioni. 
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