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Tre land tedeschi invitano il governo ad approvare due accordi internazionali contro la polluzione marina
Si tratta del protocollo dell'IMO del 1996 che eleva il plafond di responsabilità finanziaria armatoriale e dell'accordo che assegna comunque una retribuzione alle società di salvataggio per il loro intervento
17 aprile 1999
Tre land tedeschi - la Bassa Sassonia, lo Schlesvig Holstein e quello di Amburgo - memori del costo (14 milioni di marchi) sostenuto per la pulizia delle coste inquinate per l'arenamento della nave Pallas, avvenuto l'anno scorso, si preoccupano seriamente degli inquinamenti costieri in caso di indicenti a navi cisterna e delle misure occorrenti per evitarli, e stimano la procedura "no cure no pay" del Lloyd's Open Forum non sempre adeguata all'occorrenza. Alcune volte infatti tale procedura può provocare ritardi incolmabili proprio nel momento in cui occorrerebbe agire in fretta per evitare la polluzione, se il gruppo chiamato per compiere il salvataggio stima che non vi siano possibilità di evitare la perdita della nave.
Intanto i tre land hanno invitato il governo federale ad approvare due accordi internazionali sulla responsabilità degli armatori in caso di incidenti in mare. Si tratta del protocollo dell'International Maritime Organization (IMO) del 1996 che eleva il plafond di responsabilità finanziaria delle compagnie armatrici (dei 14 milioni di marchi spesi per rimediare all'inquinamento provocato dalla Pallas la parte a carico dell'armamento è stata di soli 3,3 milioni di marchi), e l'accordo che autorizza le società di assistenza e salvataggio a percepire comunque una retribuzione quando le navi assistite hanno avarie che costituiscono una seria minaccia per l'ambiente.
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