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Per i caricatori americani le tariffe ferroviarie per il trasporto merci sono eccessive
Inoltre è troppo costoso inoltrare proteste al Surface Transpotation Board. All'inchiesta del General Accounting Office ha risposto l'Association of American Railroads
15 aprile 1999
Il General Accounting Office (GAO) statunitense ha tastato il polso ai caricatori americani che si servono del trasporto ferroviario per capirne gli umori, ed ha constatato che la maggior parte degli intervistati pensa che le tariffe per il trasporto merci siano troppo elevate a causa dell'assenza di concorrenza per le numerose fusioni che sono avvenute negli ultimi tempi tra società ferroviarie. Oltre tre quarti degli intervistati hanno risposto che devono subire tariffe troppo alte e che non c'è possibilità di effettuare proteste: gran parte dei caricatori ha infatti affermato che depositare una protesta al Surface Transportation Board, oltre che un dispendio di tempo, sarebbe troppo costoso. Intentare una procedura del genere potrebbe infatti costare al caricatore tra mezzo milione e tre milioni di dollari, e la sentenza si otterrebbe solo dopo molti anni.
Le risposte date dai caricatori al GAO sono state giudicate eccessivamente esagerate dall'Association of American Railroads, che riunisce le società che effettuano servizi ferroviari merci. L'associazione afferma invece che dopo la liberalizzazione dei servizi ferroviari, avvenuta nel 1980, le tariffe sono mediamente calate del 55 per cento, e che quindi non si possono ora accusare le società che effettuano servizi di trasporto merci per via ferrata di applicare tariffe troppo alte.
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