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Confitarma chiede che la possibilità di ricorrere al pilotaggio via radio sia allargata alle navi con elevata frequenza di scali
Il direttore generale dell'associazione degli armatori auspica inoltre che la Comunità Europea stabilisca con chiarezza chi deve sostenere i costi del servizio di pilotaggio, se gli utenti o gli Stati
20 aprile 1999
Partecipando oggi alla tavola rotonda 'Liberalizzazione e privatizzazioni del trasporto marittimo con particolare riguardo ai loro effetti sul servizio di pilotaggio' nell'ambito della 52ª assemblea annuale della Federpiloti, il direttore generale della Confederazione Italiana Armatori (Confitarma), Luigi Perissich, ha posto l'attenzione in particolare sulla necessità che il pilotaggio venga prestato agli utenti secondo le effettive esigenze della nave. Nel suo intervento, che pubblichiamo integralmente nella rubrica Forum dello Shipping e della Logistica, Perissich auspica in particolare che sia allargata il più possibile la facoltà di ricorrere alla prestazione di pilotaggio via radio (shore based pilotage), soprattutto alle navi con elevata frequenza di scali.
Il direttore generale di Confitarma confida inoltre che una prossima direttiva comunitaria stabilisca chi deve sopportare il costo del servizio di pilotaggio: se l'utente, come avviene in Italia, o lo Stato, attribuendo ai piloti lo status giuridico di funzionari pubblici come accade in Belgio, Grecia, Portogallo e Danimarca.
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