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"Isole ecologiche" in porto per il corretto recupero delle batterie al piombo
L'iniziativa del COBAT è stata presentata ad Ancona, nel cui porto ne sono state allestite quattro
3 maggio 1999
Nella sede dell'Autorità Portuale di Ancona è stato presentato il progetto denominato "L'Isola nel Porto", per garantire il corretto recupero delle batterie esauste. Gli utenti della nautica, privata e professionale, avranno strutture funzionali per la raccolta del rifiuto. Se eliminate in maniera scorretta infatti le batterie provocano un grave danno all'ecosistema marino. Se invece raccolte e avviate al riciclaggio permettono il riutilizzo del piombo in esse contenuto e impediscono lo spargimento in mare di acido solforico. Per avere un'idea delle dimensioni del problema bastano i datri che si riferiscono alla raccolta nel porto di Ancona: in meno di sei mesi: sono state recuperate più di 14 tonnellate (circa 1000 unità) di batterie esauste equivalenti a 8 tonnellate di metallo piombo e 2000 litri di acido solforico.
Il progetto "L'Isola nel Porto" ha presentato quattro "isole ecologiche" allestite all'interno del porto anconetano dal Consorzio Obbligatorio (COBAT) delle batterie al piombo esauste. Si tratta della prima esperienza affrontata in Italia, e visti i risultati della raccolta il progetto verrà ampliato. Il progetto consente anche di adempiere al decreto Ronchi che affida all'Autorità Portuale precise responsabilità in materia di rifiuti.
Alessandro Pavlidi, presidente dell'Autorità Portuale di Ancona, ha detto che i dati forniti dalla raccolta consentiranno il completamento del progetto con l'installazione di altre quattro isole verdi nel porto.
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