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I porti turistici scavati a secco in aree private non fanno parte del demanio pubblico
Una recente sentenza del tribunale di Bologna segue un analogo provvedimento dei giudici di Venezia
10 maggio 1999
Il tribunale civile di Bologna ha recentemente sentenziato il riconoscimento dell'integrale proprietà privata della Darsena Marina degli Estensi in capo alla Fabema srl, società che l'ha realizzata al Lido degli Estensi (Ferrara). Tale atto segue una precedente sentenza del tribunale di Venezia che riconosceva la proprietà privata dell'invaso di Marina 4 a Porto Santa Margherita di Caorle (Venezia).
"Sino dalla sua costituzione - ha dichiarato il presidente dell'Associazione Approdi Turistici dell'Adriatico, Roberto Perocchio - la nostra associazione si è battuta in campo legale e parlamentare, insieme all'UCINA, perché fosse affermato il principio per cui una darsena scavata a secco in aree di proprietà privata non potesse essere considerata alla stregua di un'infrastruttura ubicata in area demaniale pubblica". "Le sentenze dei tribunali di Venezia e Bolona - ha aggiunto Perocchio - hanno fatto chiarezza rifancendosi ad una precedente e fondamentale sentenza: quella della Suprema Corte di Cassazione n. 968 del 1979 che già allora aveva operato una netta distinzione 'tra beni necessariamente demaniali per la loro natura e destinazione ed altri che acquisiscono carattere demaniale solo se acquisiti dallo Stato e destinati a pubblici usi".
I pronunciamenti assumono particolare importanza in Adriatico, dove molte infrastrutture portuali turistiche sono realizzate con investimenti totalmente privati in aree di proprietà privata, e sembrano aprire la strada in Italia alla realizzazione dei 'porti-albergo'.
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