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Gli scioperi dei portuali e dei ferrovieri hanno arrecato danni incalcolabili al trasporto merci in Francia
Dopo un anno e mezzo di fermate del lavoro a ripetizione, ora sono i gruisti ad annunciare altri scioperi. L'AUTF chiede che le ferrovie indennizzino i caricatori per i danni subiti
18 maggio 1999
Consiglio francese dei caricatori, armatori ed agenti marittimi si sono riuniti a Le Havre per esaminare la gravissima situazione che si è creata nei porti a causa dei ripetuti incessanti scioperi del personale portuale. Ed ora, dopo un anno e mezzo di scioperi a ripetizione, i gruisti hanno annunciato altre fermate del lavoro. "La chiamata sistematica allo sciopero, ritenuto il solo mezzo di pressione da parte dei gruisti - hanno dichiarato gli operatori portuali - è ormai divenuto una prassi che tutti gli utilizzatori delle banchine portuali ritengono inammissibile". Ma i prossimi giorni potranno essere tanto "caldi" quanto gli operatori portuali forse non immaginano, dal momento che la soppressione del premio d'anzianità previsto nel contratto collettivo di lavoro del personale dei porti autonomi, nel quadro delle trattative per le 35 ore di lavoro settimanali, non verrà accettata con facilità.
Ma il trasporto merci non è stato danneggiato soltanto dai ritardi causati dagli scioperi nei porti. Anche i ferrovieri hanno fatto la loro parte. Secondo l'Association des Utilisateurs de Transport de Fret (AUTF), i recenti scioperi hanno avuto un impatto estremamente penalizzante per i caricatori. Di fronte a questa situazione l'AUTF ha chiesto che d'ora innanzi il trasporto merci riceva da parte delle ferrovie lo stesso trattamento di quello riservato ai passeggeri, ed ha chiesto che i clienti del trasporto merci vengano globalmente indennizzati dei danni subiti.
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