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Nel primo trimestre 66 atti di pirateria a danno di navi mercantili
Le più pericolose si sono rivelate le acque di Singapore e quelle indonesiane
15 giugno 1999
Nel corso del primo trimestre di quest'anno sono stati compiuti nel mondo 66 atti di pirateria a danno di navi mercantili. Lo comunica l'International Maritime Bureau di Londra (ha un ufficio anche a Kuala Lumpur) che tiene una statistica degli abbordaggi dei pirati e che tenta di organizzarne in qualche modo la prevenzione.
Nei primi tre mesi dell'anno sono le acque indonesiane e di Singapore ad occupare il primo posto della triste statistica. Infatti su un totale mondiale di 66 attacchi o tentativi respinti di attacchi a navi, il sud est asiatico ne ha contato 38: molti avvenuti nelle acque indonesiane, dove gli atti di pirateria sono ricorrenti, ma anche nello Stretto di Singapore, dove erano piuttosto rari.
Questa escalation della violenza ha allarmato l'International Maritime Bureau, che informa di un crescente numero di attacchi alle navi tra Singapore e la parte indonesiana dello Stretto di Singapore., condotti da pirati che si servono di battelli molto veloci per condurre a termine le operazioni d'abbordaggio.
Quanto alle coste dell'Africa orientale, l'International Maritime Bureau raccomanda ai comandanti di condurre le loro navi ad almeno oltre 50 miglia nautiche dalla costa somala. Una nave con bandiera di Belize e con equipaggio di 19 marittimi ucraini, afferma il Bureau, è stata assaltata da 17 pirati che hanno sequestrato nave ed equipaggio chiedendo un riscatto.
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