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Gli autotrasportatori francesi respingono la proposta di rincaro dei pedaggi per i tunnel transalpini
Con il maggior gettito il ministro dei trasporti ha proposto di sviluppare il trasporto ferroviario
14 luglio 1999
Autotrasportatori contro le ferrovie in Francia. La federazione delle imprese di trasporto e logistica Transport et Logistique de France (TLF), che raggruppa oltre 4.000 aziende di trasporto, ha rigettato totalmente e con estrema decisione il progetto del ministro dei Trasporti, Jean-Claude Gayssot, di finanziare con un ulteriore onere sull'autotrasporto il costo dello sviluppo delle ferrovie. In pratica il ministro aveva proposto di aumentare in maniera sensibile le tariffe di passaggio dei tunnel che attraversano le Alpi: da 400 a 600 franchi, tanto per fare un esempio, su un pedaggio di 1200 franchi.
La federazione TLF, in cui sono confluite la FFOCT (Fédération Française des Transporteurs Commissionaires de Transport) e la CLTI (Chambre des Loueurs et Transporteurs Industriels) (inforMARE del 14 dicembre 1998), ha affermato di non voler accettare una volta di più che l'autotrasporto venga "spremuto" per aiutare artificialmente un settore, come quello ferroviario, che non riesce ad imporsi sul mercato a causa di tutte le sue disfunzioni che costano già al contribuente oltre 60 milioni di franchi l'anno.
Se il trasporto merci in Europa fa capo per l'80 per cento alla strada - afferma la TLF - è perché questo mezzo di trasporto risponde in pieno alle esigenze di flessibilità, di competitività e di rapidità. "E' il nostro dinamismo economico - rilevano gli autotrasportatori - che ci premia sul mercato". Non è certamente determinando rincari dei servizi di autotrasporto che si riuscirà a sanare le piaghe del trasporto ferroviario.
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