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Sversamento di 80.000 litri di petrolio dalla Laura D'Amato nelle acque di Sydney
Secondo la compagnia italiana Fratelli D'Amato l'inquinamento sarebbe stato causato dall'apertura di una valvola
5 agosto 1999
L'apertura di una valvola sarebbe secondo la compagnia di navigazione italiana Fratelli D'Amato la causa dello sversamento di 80.000 litri di petrolio che ha inquinato una vasta area del porto e della costa di Sydney. L'incidente è avvenuto poco più di ventiquattr'ore fa nel corso delle operazioni di scarico al Shell Oil Gore Bay Terminal di Greenwich della cisterna Laura D'Amato, nave di 96.000 tonnellate di portata lorda che fa parte della flotta della società armatrice di Napoli e che è stata noleggiata dalla Shell.
La Fratelli D'Amato ha dichiarato alla stampa locale di non aver rilevato malfunzionamenti della valvola, utilizzata nelle operazioni di carico dell'acqua di zavorra, e di non poter pertanto escludere un eventuale errore umano. La compagnia italiana ha inoltre assicurato la propria totale disponibilità a cooperare con le autorità locali sia per quanto riguarda la bonifica dell'area che per lo svolgimento delle indagini attualmente in corso.
Le operazioni di recupero del materiale inquinante stanno riguardando un'area dell'estensione di circa 10 chilometri, ma gran parte del petrolio sversato è stato contenuto in una zona delimitata grazie all'utilizzo di panne galleggianti. La legislazione australiana, in caso di inquinamento dell'ambiente marino, prevede sanzioni fino a circa 1,2 miliardi di lire (650 mila dollari USA).
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