Quotidiano indipendente di economia e politica dei trasporti
07:11 GMT+1
d'Amico denuncia gli ostacoli frapposti alle navi italiane nei traffici tra Francia e Marocco
La compagnia afferma di essere stata diffidata dal ministero della Marina marocchino a trasportare carichi in provenienza dai porti francesi
18 agosto 1999
Il gruppo d'Amico denuncia una serie di ostacoli frapposti alle compagnie che svolgono traffici tra il Marocco e la Francia e la cui flotta non batte bandiera di queste nazioni. La compagnia italiana, che un anno fa ha acquisito l'Italia di Navigazione dal gruppo pubblico Finmare (inforMARE del 13 agosto), afferma infatti che solo grazie alla mediazione dell'ambasciata italiana è riuscita lo scorso 14 agosto a sbarcare in Marocco il carico imbarcato dalla nave Zohra nel porto francese di Marsiglia e che è stata inoltre "formalmente e ufficialmente diffidata dal ministero marocchino della Marina a trasportare in futuro qualsiasi tipo di merce in provenienza dai porti francesi".
d'Amico rileva che il caso della Zohra, nave della compagnia Sius che fa parte del gruppo armatoriale italiano, "chiama in causa anche la credibilità dell'Unione Europea nei rapporti commerciali in campo marittimo con paesi extracomunitari: sulle rotte fra Francia e Marocco operano infatti due compagnie marocchine e una francese, e il veto posto alla d'Amico si traduce nei fatti nella ufficializzazione dell'esistenza di un cartello e nella negazione del concetto base di armatore comunitario che dovrebbe riconoscere anche agli italiani gli stessi diritti vantati, nel caso specifico, dalle compagnie francesi".
Il gruppo d'Amico, che nel '98 ha realizzato un fatturato consolidato di 315 miliardi di lire, conta su una flotta, tra navi di proprietà e noleggiate, di 40 unità.
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
Partita iva: 03532950106
Registrazione Stampa 33/96 Tribunale di Genova
Direttore responsabile Bruno Bellio Vietata la riproduzione, anche parziale, senza l'esplicito consenso dell'editore