Quotidiano indipendente di economia e politica dei trasporti
07:21 GMT+1
Gli Stati danubiani e rivieraschi del Reno chiedono la riattivazione della navigabilità del Danubio tra l'Europa nordoccidentale e il Mar Nero
In due o tre mesi potrebbero essere disinnescati gli ordigni bellici inesplosi e riportati alla normale navigazione in Serbia i tratti di fiume in cui sono crollati i ponti
25 agosto 1999
Le incursioni degli aerei della NATO in Serbia nei mesi scorsi hanno provocato il blocco della navigazione nel Danubio. Molti ponti sono stati distrutti e quanto ne resta impedisce il passaggio alle navi fluviali, interrompendo il flusso dei trasporti dall'Europa nordoccidentale al Mar Nero, che raggiungevano alcuni milioni di tonnellate il mese.
Ma gli ostacoli creati dai bombardamenti potrebbero essere eliminati in due o tre mesi. Lo stima l'Unione Europea delle Camere di Commercio e Industria, di cui fanno parte novanta Camere di Commercio di sei Stati danubiani e di sei Stati rivieraschi del Reno. In un appello lanciato a questi ultimi, alla Commissione del Danubio di Budapest e alla Commissione Europea di Bruxelles, l'Unione Europea delle Camere di Commercio e Industria chiede il rapido sgombero della via d'acqua. E l'azione prioritaria deve essere all'individuazione e al disinnesco degli ordigni bellici che non sono esplosi.
Circa 150 battelli fluviali sul Danubio, provenienti da nazioni situate a monte della Serbia, sono ancora costretti a sostare nella parte del fiume a valle della Serbia.
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
Partita iva: 03532950106
Registrazione Stampa 33/96 Tribunale di Genova
Direttore responsabile Bruno Bellio Vietata la riproduzione, anche parziale, senza l'esplicito consenso dell'editore