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Il porto di Capodistria punta al traffico della frutta da Israele e dall'America
La vicinanza del mercato austriaco e il crescente consumo di agrumi israeliani sono fattori che incoraggiano questo progetto del porto sloveno
8 settembre 1999
I dirigenti del porto di Capodistria stanno negoziando con uno dei maggiori esportatori di frutta d'Israele per raggiungere una cooperazione che porti allo sviluppo di spedizioni di frutta israeliana a nazioni centro-nordeuropee attraverso il porto sloveno.
Il porto di Capodistria vede infatti la possibilità di diventare porto di sbarco e spedizione via terra della frutta non solo dai porti del Mediterraneo orientale ma anche da quelli oltremare (Centro e Sud America in particolare) per i mercati della Germania, dell'Austria, della Repubblica Ceca, della Slovacchia, della Svizzera, della Polonia e dell'Ungheria.
Fattori considerati dai dirigenti del porto sloveno come molto incoraggianti sono la vicinanza (circa 500 chilometri) del mercato austriaco, al quale sono destinate le oltre 2.000 tonnellate di banane Bonita che quest'anno passeranno attraverso il terminal per la frutta e i prodotti deperibili di Capodistria, e il crescente consumo in Polonia di agrumi, che può richiamare più consistenti carichi di questo tipo di frutta da Israele.
Per saggiare la consistenza della domanda in altre nazioni europee il porto di Capodistria ha inoltre recentemente attivato traffici sperimentali di agrumi israeliani verso la Germania e l'Olanda. Le spedizioni, che sono state svolte via container, hanno avuto successo e hanno confermato la possibilità per il porto sloveno di diventare centro di distribuzione mediterraneo anche per i mercati dell'Europa occidentale, grazie a tempi di consegna e costi di servizio particolarmente allettanti.
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