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Proteste dei piloti del canale di Kiel per l'incremento del trasporto via terra a scapito di quello marittimo
Ogni container trasportato con camion per la Scandinavia, affermano, è una perdita per il traffico marittimo di cabotaggio e un danno per l'ecologia
17 settembre 1999
La Commissione Europea insiste giustamente nella sua politica in favore del cabotaggio marittimo, che ove possibile deve sostituire l'inquinante trasporto stradale. Tuttavia quest'ultimo continua a crescere in tutta l'Europa, mentre alcuni governi, come quello italiano, non recepiscono - o capiscono ma non hanno la volontà politica di attuarla - la necessità di affidare al trasporto marittimo la maggior parte di trasporto merci che può essere sottratta alla strada.
L'avanzata del traffico stradale a discapito di quello via mare è dimostrata anche dalla maggiore utilizzazione dei camion tra la Scandinavia e l'Europa continentale, con conseguente calo del traffico marittimo nel canale di Kiel. Questa situazione ha provocato la protesta, espressa in una lettera al ministro federale dei Trasporti, dell'associazione dei piloti del canale. Nei primi cinque mesi di quest'anno il traffico marittimo è calato dell'11 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L'associazione afferma che ciascun container trasportato su camion verso la Scandinavia e le altre nazioni del Baltico è perduto per il trasporto marittimo a breve distanza, per il traffico nel canale di Kiel e segna l'apporto di un danno all'ambiente.
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