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Stato delle strade e costo del carburante rendono antieconomico l'autotrasporto in Brasile
Uno sciopero degli autotrasportatori, che ha fermato la vita economica nazionale, ha messo in evidenza i due problemi che maggiormente assillano i trasporti interni
21 settembre 1999
Il recente sciopero degli autotrasportatori brasiliani, che ha praticamente bloccato la vita economica della nazione, ha portato alla luce alcuni problemi che da ormai lungo tempo mettono in forse, giorno dopo giorno, i trasporti interni. Lo sciopero ne ha evidenziato molti, ma ve ne sono due che incidono in larghissima misura sulle condizioni dell'autotrasporto: l'aumento dei costi, che ha raggiunto l'apice del 90 per cento in quattro anni, e il deplorevole stato delle vie di comunicazione, che nell'82 per cento dei casi sono difficilmente percorribili. L'aumento dei costi è stato determinato dalle tasse che gravano sull'autotrasporto e dal prezzo del carburante.
Secondo la National Association of Road Transport (NTC), un autocarro che viaggia 10.000 chilometri il mese deve sottostare a tasse di circa 1300 dollari USA. Inoltre i prezzi del fuel sono aumentati di oltre il 40 per cento tra il luglio 1998 e il giugno 1999. Il risultato è evidente: l'autotrasporto è diventato troppo costoso in rapporto ad altri sistemi di trasporto.
Le condizioni disastrose delle strade inoltre prolungano a dismisura i tempi di trasporto. Secondo uno studio della confederazione nazionale brasiliana dei trasporti, il numero delle ore di guida tra due stessi punti è più che duplicato nell'ultimo quinquennio: vi è stato un incremento del 38 per cento nei costi generici di trasporto e del 35 per cento nel consumo di carburante.
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