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Esplorazione congiunta di Libia e Algeria di un'area petrolifera offshore
Si estende per 3000 chilometri quadrati nelle rispettive acque territriali. La Tunisia importa idrocarburi libici per un valore di 250 milioni di dollari, che paga in natura
25 settembre 1999
Libia e Tunisia sono state a lungo in contrasto a causa di un'area petrolifera offshore di 3000 chilometri quadrati che si trova nelle rispettive acque territoriali. Ora si sono accordate per l'esplorazione del sito, che si chiama "7 novembre", data d'arrivo al potere nel 1987 del presidente tunisino Zine El Abidine Ben Ali.
Il consorzio saudita-malaysiano Nimir Petroleum nel 1997 aveva ottenuto un contratto per effettuare lavori di esplorazione e di perforazione al costo di 60 milioni di dollari.
E' inoltre allo studio la costruzione di un gasdotto per il pompaggio, con inizio nel 2003, di 2 miliardi di metri cubi di gas libico verso la parte meridionale della Tunisia
La Tunisia è alle prese con il calo della produzione interna di greggio, che è al disotto di 4 milioni di tonnellate l'anno, ed è quindi costretta ad importare idrocarburi libici per un valore di 250 milioni di dollari, che paga con l'invio in Libia di merci di diversa natura.
L'interscambio globale tra le due nazioni nel 1998 è stato di 550 milioni di dinari, ma si presume che quest'anno aumenti fino a 700 milioni di dinari.
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