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E' iniziato il processo agli ex dirigenti del cantiere Bremer Vulkan
Avrebbero trasferito alla cassa centrale di gestione del gruppo 854 milioni di marchi destinati a due cantieri dell'ex Germania Est
23 settembre 1999
Un rapporto di 229 pagine e alcuni camioncini pieni di documenti fanno da cornice al processo di quattro dirigenti della direzione del cantiere navale tedesco Bremer Vulkan, colpevoli - secondo l'accusa - di frode e di aver procurato il fallimento dell'azienda nel maggio del 1996. I quattro incriminati - il presidente Friedrich Hennemann e i suoi collaboratori Johannes Schnuttgen, Gunter Smidt e Rudiger Zinken - avrebbero trasferito alla cassa centrale di gestione del gruppo un aiuto dello Stato federale di 854 milioni di marchi destinato ai cantieri Volkwerft Stralsund e MTW dell'ex Germania Est.
Nel corso della prima udienza i difensori hanno detto che durante il processo i loro clienti non faranno alcuna dichiarazione personale, ma tratteranno soprattutto questioni commerciali, non avendo essi realizzato alcun beneficio personale. Anzi, secondo l'avvocato di Hennemann, il trasferimento della sovvenzione alla cassa centrale del gruppo è stato un provvedimento opportuno.
Il nocciolo della questione è stabilire se il Bremer Vulkan è stato o meno autorizzato ad utilizzare per altri scopi il finanziamento destinato ai due cantieri, che peraltro non l'hanno subito reclamato. Il difensore di Hennemann ha ricordato che l'agenzia federale per la privatizzazione BvS non era riuscita per due volte ad ottenere per via giudiziaria il rimborso del denaro in seguito al fallimento del Bremer Vulkan.
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