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E' l'errore umano la causa principale delle tragedie del mare
Il Marine Accident Investigation Branch cita anche le pressioni commerciale e le misure adottate per ridurre i costi di gestione delle navi
23 ottobre 1999
Le pressioni commerciali, le misure per ridurre i costi di gestione e l'errore umano sono alla base delle tragedie che accadono in mare. Il Marine Accident Investigation Branch (MAIB), un organismo britannico autonomo che lavora per conto del ministero dell'Ambiente e delle Regioni, mette però l'accento sull'ultima causa riguardo agli affondamenti di navi. Nel rapporto annuale che riguarda il 1998, ora pubblicato, il MAIB osserva che sebbene gli incidenti si verifichino anche alle navi che sono meglio gestite, è indubbio che certi comandanti, ufficiali e membri dell'equipaggio non hanno l'apporto di una formazione continua e non fanno alcun controllo della sicurezza dei mezzi che sono loro affidati.
Il rapporto del MAIB rileva che le navi più esposte ad incidenti sono quelle non coperte dall'International Safety Management Code e sottolinea il calo degli incidenti che hanno riguardato i pescherecci e di conseguenza la diminuzione di perdite umane. Sono morti 26 pescatori e tra coloro che sono finiti in mare alcuni non avevano il salvagente.
Secondo il MAIB quasi tutti gli incidenti si sarebbero potuti evitare senza acquistare costosi materiali di sicurezza e senza adottare nuove norme.
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