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A un punto morto le trattative per il rinnovo del contratto di lavoro dei portuali di Vancouver
Dopo il mancato incontro con la BCMEA, il sindacato dei lavoratori sta valutando la possibile effettuazione di scioperi
4 novembre 1999
Rischia di diventare incandescente il clima sulle banchine del porto di Vancouver. Ieri è saltato il previsto incontro tra l'associazione che riunisce le società che operano nello scalo canadese, la British Columbia Maritime Employers Association (BCMEA), e il sindacato che rappresenta gli interessi dei lavoratori portuali, l'International Longshore and Warehouse Union (ILWU).
La riunione è stata disertata dopo che la BCMEA aveva reso nota "un'offerta finale" sui livelli salariali e su altre questioni da mesi oggetto di trattative. I negoziati erano infatti iniziati lo scorso anno quando era scaduto il contratto di lavoro dei portuali. Nei giorni scorsi la BCMEA aveva chiesto all'ILWU di valutare l'offerta finale e di procedere alla sua votazione entro domani.
L'International Longshore and Warehouse Union ha però replicato che non ci sarebbe stata alcuna votazione entro il termine indicato, senza specificare se la proposta verrà comunque presa in considerazione. Il sindacato dei lavoratori ha minacciato invece di indire scioperi per accelerare le trattative e giungere finalmente ad un accordo sul rinnovo del contratto.
Le agitazioni dirotterebbero molte navi sulle banchine statunitensi, con una perdita di circa 78 milioni di dollari canadesi il giorno per il porto di Vancouver.
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