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Sorgerà su due isolette a 30 km dalla costa il nuovo container terminal del porto di Shanghai
Sopperirà alle difficoltà attuali, costituite dalla scarsa profondità della parte navigabile del fiume che viene percorsa per raggiungere il terminal
20 novembre 1999
Il container terminal del porto di Shanghai, gestito dalla Shanghai Container Terminals (SCT) Limited, una joint venture della Hutchison Port Holdings (HPH) di Hong Kong e della Shanghai Port Authority (SPA), svolge un traffico annuale di circa 2,5 milioni di teu. Al termine dei lavori di potenziamento in corso l'impianto dovrebbe raggiungere i 4 milioni di teu. Ma l'handicap maggiore per il terminal e per tutto il porto è costituito dalla scarsa profondità del fiume Huangpu: con condizioni di marea sfavorevoli, al container terminal non possono infatti accedere navi con pescaggio superiore ai 7 metri. I lavori di dragaggio in corso porteranno la profondità a 8 metri (11 metri con alta marea), ma questo limite costituisce comunque un freno allo sviluppo del porto.
Per risolvere il problema Shanghai ha progettato la costruzione di un container terminal ultramoderno, che potrà svolgere un traffico elevato, su due piccole isole situate a circa 30 chilometri dalla costa. Il container sarà collegato alla terraferma da un ponte.
Nel corso della prima parte dei lavori verranno approntati cinque ormeggi operativi nei quali si potranno trattare 2 milioni di teu l'anno.
La Shanghai Container Terminals ha iniziato la propria attività operativa il 12 agosto 1993 ed ha superato lo scorso mese la quota di movimentazione di 10 milioni di container.
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