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Il porto di Rotterdam intende investire 60 milioni di fiorini per rinnovare la flotta di unità antincendio
I sindacati sono però in allarme: il piano dell'authority portuale prospetterebbe il licenziamento di 38 dipendenti del settore
26 novembre 1999
Il porto di Rotterdam perde traffico e anche un po' dell'inattaccabilità dalle critiche che praticamente da sempre lo contraddistingue. Due servizi della Grand Alliance che collegano Nord Europa a Far East hanno trasferito lo scalo nel porto di Anversa (inforMARE del 23 novembre). Un provvedimento provvisorio, è stato detto, e l'anno prossimo il gruppo armatoriale deciderà se tornare. Però le speranze dell'Europe Combined Terminals (ECT) di riacquistare un traffico che sembrava "dover" essere comunque di Rotterdam - senza alcuna chance per i concorrenti, non sono più certezze.
Mentre all'ECT si lavora per riconquistare l'immagine che hanno sempre fatto del porto olandese non soltanto il primo d'Europa, ma un porto da studiare e possibilmente imitare, la direzione dello scalo (Gemeentelijk Havenbedrijf Rotterdam) ha chiesto al consiglio municipale un credito di quasi 60 milioni di fiorini per rinnovare la flotta di dodici unità di sorveglianza e lotta antincendio del porto, che hanno una trentina d'anni.
Ma i sindacati sono in allarme. Nel progettare il rinnovo la direzione del porto della flotta ha anche prospettato il licenziamento di 38 dipendenti di questo settore, per un risparmio di 42 milioni di fiorini in vent'anni d'esercizio.
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