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La remunerazione dell'agente marittimo non è più proporzionata alle sue responsabilità
Il presidente della Fédération Maritime di Anversa ne propone la revisione
8 dicembre 1999
I rapporti fra gli armatori e i loro agenti marittimi sono sempre fiduciari e molto stretti, ma qualche volta l'azione dei primi tende ad invadere il campo d'azione dei secondi, limitandone l'attività e, di conseguenza, le possibilità di guadagno.
Di questa situazione si è fatto portavoce il nuovo presidente della Fédération Maritime di Anversa, Vermeersh, il quale ha dichiarato che la remunerazione dell'agente marittimo deve essere sottoposta a revisione. Gli armatori diventano i titolari della logistica, sparisce la "box fee" e all'agente non rimane altro che la commissione sul nolo, che molto spesso è sensibilmente calato. Di conseguenza la remunerazione che spetta all'agente è spesso sproporzionata rispetto al tipo di lavoro che gli viene richiesto, che è diventato sempre più impegnativo e complesso.
Vermeersch ha affermato che deve essere riveduta la struttura, o se si vuole la composizione della remunerazione, che dovrebbe diventare interamente o parzialmente forfettaria. Dovrebbe insomma essere calcolata sulla base di un costo 'plus', eliminando il rischio che l'agente corre con la variazione dei tassi di nolo e del valore delle divise. E' chiaro però che questo rapporto implica un comportamento completamente trasparente dell'agente nei confronti dell'armatore.
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