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Cinque concorrenti in lizza per la realizzazione del nuovo porto di Aqaba
La Giordania persegue una politica di privatizzazione delle attività economiche, come porti e aeroporti, per attrarre nuove imprese industriali e potenziare le sue esportazioni
18 marzo 2000
Aqaba avrà un nuovo porto. La corporazione che amministra i porti della Giordania ha infatti selezionato cinque grandi imprese per finanziare la costruzione e poi gestire il nuovo scalo, che costerà 18 milioni di dinari giordani, corrispondenti a circa 25 milioni di dollari americani. I gruppi che concorrono alla realizzazione del porto sono australiani, britannici, tedeschi, francesi e degli Emirati Arabi Uniti. Fra essi vi sono certamente la Portia, la P&O Ports e la Dubai Ports Authority.
I relativi lavori dovrebbero durare due anni.
La decisione assunta dalla corporazione giordana costituisce certamente una pietra miliare nel programma di privatizzazione delle imprese economiche del paese. La Giordania punta infatti alla privatizzazione di importanti nodi dell'economia, come i porti e gli aeroporti, sia attraverso appalti della gestione che di pure e semplici vendite.
Con questa politica di liberalizzazioni la Giordania spera di attrarre nuovi complessi industriali e di stringere accordi commerciali con le nazioni arabe confinanti per potenziare le sue esportazioni.
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