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Muta il compito delle società armatrici impegnate nel trasporto di autovetture
Dovranno adattare il loro tonnellaggio alle necessità della clientela e offrire soluzioni logistiche globali. Ma anche i porti, le imprese portuali e l'industria cantieristica navale verranno investiti dalla specializzazione di questi servizi
31 marzo 2000
Con la crescita dei traffici marittimi mondiali e con la specializzazione delle catene di trasporto nel quadro della globalizzazione degli scambi, va aumentando nel mondo la domanda di trasporto di autovetture via mare. Lo afferma la Drewry nello studio "Market outlook for car carriers. New opportunities in a new millenium". Imprese di trasporto, porti, imprese di sbarco e imbarco e costruttori di navi - afferma la Drewry - dovranno prepararsi ad una sempre maggiore flessibilità e adattabilità. Gli armamenti che effettuano trasporto di auto esigeranno infatti una vasta gamma di servizi, e non soltanto spazio in banchina o in aree retroportuali.
Negli scorsi anni - e ancora attualmente - l'industria dell'auto è stata caratterizzata da fusioni che non sono rimaste senza conseguenze per i vettori marittimi. C'è in particolare da notare che la localizzazione delle fabbriche di montaggio è stata dirottata verso mercati in cui la mano d'opera è a basso prezzo, e i vettori marittimi sono stati costretti ad adattare i loro servizi ai nuovi traffici e a rispondere alle nuove esigenze dell'industria dell'auto.
La tendenza va verso una politica armatoriale che deve prevedere non soltanto di mettere in linea un certo tipo di navi, ma di offrire delle soluzioni logistiche globali. E' seguendo questa politica che l'armamento italiano Grimaldi di Napoli ha concluso con la Fiat un accordo di servizio porta a porta. Questa formula logistica deve procurare alla Fiat un'economia del 10% dei suoi costi globali. Ugualmente il gigante scandinavo Wallenius Wilhelmsen Lines, che è in effetti una pura e semplice impresa armatoriale, tende a divenire un fornitore di logistica per essere in futuro al primo posto nel trasporto mondiale di autovetture.
Anche i porti e i terminalisti devono prepararsi a questo cambiamento. Inoltre le imprese portuali non devono offrire solamente vasti spazi di parcheggio, ma tutta una gamma di servizi complementari (ispezione, riparazione, pulizia degli autoveicoli, ecc.).
Anche la cantieristica navale sarà coinvolta in questa mutazione di rapporti e servizi. La Drewry prevede per l'anno prossimo un grande rinnovo della flotta mondiale di pure car carrier (PCC) e di pure and truck car carrier (PTCC). Infatti il 60% della flotta mondiale di navi garage, che attualmente comprende meno di 400 unità per 1,5 milioni di car equivalent unit (CEU) ha un'età compresa tra 10 e 20 anni. E non sarà solamente la taglia delle navi che giocherà un ruolo importante nella costruzione di nuove navi per trasporto di auto, ma sarà invece molto importante la capacità d'investire adattandosi alle necessità specifiche della clientela.
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