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Energiche misure adottate dal governo francese per prevenire gli incidenti in mare e gli inquinamenti
Raddoppierà il numero degli ispettori del MoU e gli ufficiali delle Capitanerie di porto aumenteranno del 10%
6 aprile 2000
Il disastro dell'Erika, che ha causato un inquinamento senza precedenti delle coste francesi dell'Atlantico, ha spinto le autorità governative di Parigi a prendere provvedimenti per eliminare, o almeno ridurre, il pericolo di incidenti in mare.
Per assicurare un miglior controllo, nel quadro del Memorandum of Understanding on Port State Control (MoU), delle navi che entrano nei porti francesi, il governo ha deciso di raddoppiare entro due anni il numero degli ispettori incaricati di verificarne l'adeguamento alle norme di sicurezza. Inoltre il numero degli ufficiali delle Capitanerie dei porti aumenterà del 10%.
I dispositivi di controllo in Mediterraneo verranno potenziati con la creazione di una zona di protezione ecologica e con la ratifica dei protocolli alla Convenzione di Barcellona su inquinamento marino, biodiversità ed immersione. Il governo francese firmerà anche i protocolli relativi alle attività offshore e alle scorie.
L'esecutivo francese ha previsto di accelerare (tre anni invece di cinque) il programma di ammodernamento dei fari e dei segnalamenti marittimi, con una dotazione di 300 milioni di franchi. Nei centri regionali di sorveglianza e salvataggio (CROSS) lavoreranno inoltre 25 professionisti e l'esecuzione del programma 'dogane-Polmar' verrà sveltita per disporre entro il 2001 di due aerei per le dogane. Un quarto rimorchiatore di rapido intervento è stato messo in servizio nella Manica. Verrà acquistato un elicottero Dauphin e sarà noleggiata una nave specializzata nella lotta all'inquinamento.
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