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Sostegno della Commissione Europea alla Commissione del Danubio per il ripristino della navigazione sul fiume
Loyola de Palacio ha ribadito l'impegno della Commissione per liberare le ostruzioni che ancora impediscono la navigazione nel più grande corridoio paneuropeo di trasporto fluviale
11 aprile 2000
Loyola de Palacio, vice presidente della Commissione Europea e commissario per i Trasporti e per l'Energia, ha ricevuto l'ambasciatore Strasser, presidente della Commissione del Danubio, con il quale ha discusso la necessità di rendere libero alla navigazione il tratto del Danubio che scorre a Novi Sad, nella Repubblica Federale Jugoslava. Il commissario europeo ha ribadito il sostegno della Commissione al progetto di ripristino della navigabilità ed ha chiesto a Strasser di procedere affinché tutti i relativi lavori vengano intrapresi al più presto. Del resto nel corso del Consiglio Europeo che si è svolto a Lisbona il 23 e il 24 marzo scorsi era stata chiesta l'adozione di urgenti misure per liberare entro la prossima estate le ostruzioni sul Danubio.
Il Danubio è infatti un corridoio paneuropeo di trasporto essenziale e il suo blocco causa perdite considerevoli a tutti i paesi attraversati dal corso d'acqua. Inoltre determina problemi di congestione in altri settori di trasporto e gravi conseguenze sull'ambiente.
Loyola de Palacio al fine di apportare la necessaria assistenza tecnica nel settore di competenza dell'ambasciatore Strasser, gli ha messo a disposizione un funzionario per almeno quattro settimane.
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Loyola de Palacio, vice presidente della Commissione Europea e commissario per i Trasporti e per l'Energia, ha ricevuto l'ambasciatore Strasser, presidente della Commissione del Danubio, con il quale ha discusso la necessità di rendere libero alla navigazione il tratto del Danubio che scorre a Novi Sad, nella Repubblica Federale Jugoslava. Il commissario europeo ha ribadito il sostegno della Commissione al progetto di ripristino della navigabilità ed ha chiesto a Strasser di procedere affinché tutti i relativi lavori vengano intrapresi al più presto. Del resto nel corso del Consiglio Europeo che si è svolto a Lisbona il 23 e il 24 marzo scorsi era stata chiesta l'adozione di urgenti misure per liberare entro la prossima estate le ostruzioni sul Danubio. 
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