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Nuovo piano nazionale britannico per la lotta contro l'inquinamento derivante da incidenti in mare
La Maritime & Coastal Agency ha reso noto i lineamenti del piano, che tiene conto delle esperienze accumulate nelle esercitazioni e nel corso degli ultimi incidenti in mare
26 aprile 2000
Dopo oltre quattro mesi dall'inquinamento marino e costiero causato dall'affondamento dell'Erika è ancora viva l'attenzione degli organi istituzionali che studiano, progettano e programmano mezzi e modi di prevenzione e d'intervento in caso d'incidenti a navi petroliere.
Nel quadro di questi studi la Maritime & Coastal Agency (MCA) britannica ha reso noto il nuovo piano nazionale - revisione di quello precedente - per combattere l'inquinamento marino causato da navi o da installazioni offshore.
Il nuovo piano tiene conto delle esperienze accumulate in varie esercitazioni antinquinamento, ma soprattutto quelle tratte dagli incidenti che si sono succeduti negli ultimi tempi. Vi sono accordi internazionali in corso, ma la MCA auspica un unico quadro di riferimento per lottare contro l'inquinamento e consiglia vivamente la nomina di un solo organismo incaricato della protezione dell'ambiente.
Nel piano della MCA sono elencati i mezzi da impiegare nella lotta contro l'inquinamento: rimorchiatori, aerei che spargono prodotti disperdenti e altro materiale. Il suo obiettivo principale è comunque quello di assicurare una reazione rapida e possibilmente efficace quando si verifica un incidente in mare che determina inquinamento delle acque.
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