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Riaffiorano nell'estuario della Senna i residui petroliferi che risalgono all'incaglio dell'Amoco Cadiz (1978)
La petroliera nel 1978 sversò in mare 223.000 tonnellate di greggio. Una parte dei residui sarebbe stata scoperta da un'associazione ecologica in una riserva naturale
22 maggio 2000
Nella riserva naturale dell'estuario della Senna sarebbe stato scoperto dall'associazione Robin des Bois un deposito di residui petroliferi che risalgono all'incaglio a quattro miglia da Portsall presso Finisterre della petroliera liberiana di 230.000 tonnellate di portata lorda Amoco Cadiz, avvenuto il 16 marzo del 1978. In quell'occasione vennero sversate in mare dalla nave 223.000 tonnellate di greggio, che provocarono un colossale inquinamento delle coste francesi.
Secondo un rapporto del 1979 una parte dei residui venne inviata a Le Havre per essere "trattata" da imprese specializzate, ma ciò non avvenne per l'incapacità tecnica di compiere questo lavoro e anche per l'elevatezza dei relativi costi. In pratica vennero trasformate circa 4000 tonnellate di residui, ma da 80.000 a 100.000 tonnellate sarebbero state scaricate in una zona che è una delle più ricche della riserva naturale sul piano faunistico e botanico.
La notizia a ventidue anni dall'arenamento della petroliera causa sconcerto, perché le ricerche effettuate dal Centro sperimentale di ricerche e di studi mostrerebbero che in tutta la zona a 1,70 metri di profondità riappare lo strato di idrocarburi. Ma l'associazione Robin des Bois afferma che gli scavi sono ancora insufficienti e che sembra che tutto venga fatto per scoprire il meno possibile.
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