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L'Unione Europea propone di facilitare l'accesso al mercato di alcuni prodotti della regione balcanica occidentale
E' una politica diretta a promuovere la cooperazione con le nazioni di quell'area geografica e a favorirne la stabilizzazione
7 giugno 2000
La Commissione Europea ha deciso oggi di proporre un aumento delle attuali facilitazioni commerciali tra l'Unione Europea e le nazioni dell'area balcanica occidentale. Questa politica commerciale è uno degli elementi centrali delle azioni condotte dall'UE per promuovere la cooperazione con queste nazioni, che si estrinseca sia nell'EU Stabilisation and Association Process che nello Stability Pact for South-Eastern Europe.
In pratica l'UE propone di abolire il plafond tariffario esistente su alcuni prodotti industriali dell'Albania, della Bosnia-Erzegovina e della Croazia, di migliorare l'accesso al mercato dei prodotti agricoli, di estendere tali facilitazioni al Kosovo, di aprire dei contingenti tariffari per i prodotti d'alluminio del Montenegro e di razionalizzare l'insieme del sistema di facilitazioni commerciali con un nuovo regolamento unico.
L'UE è uno dei principali partner commerciali della regione. Le modifiche suggerite hanno una lieve incidenza sul mercato comunitario (lo 0,6% di tutte le importazioni comunitarie è originato in questa regione), ma possono generare una grande differenza negli sforzi condotti per stimolare l'attività economica e commerciale nella regione balcanica. Una maggior apertura del mercato comunitario ai prodotti delle nazioni di quella regione europea può condurre ad un investimento straniero eminentemente necessario a contribuire alla stabilizzazione politica ed economica di quell'area.
Nonostante vi sia già un elevato livello d'accesso in franchigia al mercato comunitario (circa l'80% dei prodotti) vi sono ancora ampi margini di liberalizzazione.
Queste misure di carattere eccezionale hanno una durata limitata a due anni.
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