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Crollo del traffico l'anno scorso nel porto georgiano di Poti
Il traffico container si è dimezzato e tutte le altre componenti merceologiche sono risultate in calo
19 giugno 2000
Il porto georgiano di Poti, nel Mar Nero, ha conosciuto l'anno scorso una debacle veramente inaspettata. Da anni il traffico portuale era caratterizzato da elevati ritmi di crescita, e nessuno s'aspettava che improvvisamente calasse sensibilmente, nonostante l'economia georgiana si fosse afflosciata e le prospettive di ritrovamenti di nuovi giacimenti di petrolio lungo il corridoio Caucaso-Asia divenissero sempre meno certe.
Eppure il traffico è crollato, quasi dovesse rispondere di un'eccessiva colpevole impennata registrata negli anni precedenti. Basti dire che il traffico container, che in tre anni era quintuplicato, l'anno scorso è stato di circa 26.000 teu, la metà di quello registrato nel 1998 (49.761 teu). Tutte le altre voci merceologiche sono risultate in ribasso.
Nonostante ciò il ministero georgiano dei Trasporti e alcune organizzazioni internazionali come l'Unione Europea e la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo prevedono uno sviluppo promettente per il porto, considerato una porta d'ingresso nella regione caucasica e verso l'Asia centrale.
Non sembra che la situazione sia migliorata nei primi mesi di quest'anno, anche se è stato notato un risveglio delle spedizioni di rottami di ferro e in generale dei carichi alla rinfusa.
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