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Non ancora calcolati nel porto de La Guaira i danni dell'alluvione dello scorso dicembre
Un altro tentativo - il quarto - di privatizzazione del porto di Montevideo, che continua a perdere traffici acquisiti da terminal privati dei porti vicini concorrenti
24 giugno 2000
La catastrofica inondazione che nello scorso dicembre ha letteralmente "affogato" il Venezuela ha causato danni di cui, a sei mesi di distanza, non è ancora stata determinata dal TT Club di Londra l'entità. In particolare nel porto de La Guaira sono stati danneggiati navi, carichi di merce e attrezzature portuali.
In Venezuela i membri del gruppo assicurativo londinese colpiti dalla catastrofe sono diciotto, e nonostante un duro lavoro di ricerca non sono ancora stati in grado di determinare in che modo dei container per carichi secchi e dei container frigo siano stati danneggiati, come siano finiti in mare o travolti e trascinati dal fiume di fango. Vi sono in loco degli ispettori incaricati di chiarire la situazione: finora sono riusciti a registrare 9.600 container.
Un altro porto sudamericano in difficoltà, seppure per ben diversi motivi, è quello di Montevideo. Vi sono già stati tre tentativi di privatizzazione del porto, falliti in seguito a beghe politiche e sindacali. Entro quest'anno verrà esperito un quarto tentativo. Intanto il porto uruguagio ha perduto alcune correnti di traffico, acquisite dai terminal privati di porti concorrenti geograficamente vicini.
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