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Il porto di Calcutta punta a joint venture con operatori privati per la costruzione di nuove banchine
Il Calcutta Port Trust, sulle orme del porto di Cochin, attende l'autorizzazione governativa per procedere ad alleanze
27 giugno 2000
Il Calcutta Port Trust (CPT) attende il via da parte del governo per costruire insieme con un investitore privato un container terminal della capacità di 5 milioni di tonnellate. CPT ha anche indicato come possibili partner della joint venture alcune aziende nazionali o straniere, come la PSA Corporation di Singapore e l'australiana P&O Ports . L'ente portuale attende inoltre il permesso da parte del ministro dei Trasporti di superficie per affittare due delle sue banchine nella zona dell'Haldia Dock. Il terminal dovrebbe sorgere nel Netaji Subhas Dock.
Il Calcutta Port Trust ha chiesto anche l'autorizzazione per affittare due delle sue banchine multipurpose dell'Haldia Dock ad operatori privati. E a questo proposito una domanda che prevede anche un investimento di 500 milioni di rupie per lo sviluppo del terminal è giacente al ministero.
Calcutta dovrebbe essere il secondo porto, dopo quello di Cochin, ad aver scelto la via delle joint venture per realizzare progetti d'espansione.
Il porto di Cochin sta ora esaminando una sola offerta, quella della P&O Ports of Australia, di formare una joint venture per lo sviluppo di un container terminal della capacità di traffico di 5 milioni di tonnellate e di un terminal per trasbordi di un valore stimato di 6.000 milioni di rupie.
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