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Gli equipaggi dei mezzi di salvataggio devono essere immuni da azioni giudiziarie per possibili inquinamenti del mare
Il presidente dell'ISU ha affermato che il comandante di un mezzo di salvataggio non deve essere frenato nella sua azione dal timore di procurare inquinamenti e di doverne poi pagare le conseguenze
26 agosto 2000
Il presidente dell'International Salvage Union (ISU), Hans Walenkamp, nel corso della manifestazione ITS 2000 Tug & Salvage Convention che si è svolta a Jersey ha chiesto che la futura revisione della Convenzione del 1989 sui salvataggi in mare includa delle clausole che assicurino l'immunità a coloro che si sono prodigati nelle operazioni di salvataggio. L'ISU auspica che gli equipaggi di mezzi di salvataggio impegnati nell'assistenza a navi che rischiano di inquinare le acque marine possano beneficiare dell'immunità contro qualsiasi procedura giudiziaria intrapresa per danni all'ambiente.
Il presidente dell'ISU ha detto che frequentemente situazioni di grave pericolo possono essere affrontate con buone possibilità di successo. Se però il comandante di un mezzo di salvataggio viene posto di fronte alla scelta di procedere al salvataggio con possibilità di causare inquinamento delle acque marine, e quindi di poter essere chiamato a risponderne in sede giudiziaria civile o penale - ha rilevato Walenkamp - le possibilità di successo della sua azione praticamente si annullano.
Il comandante di un mezzo di salvataggio deve avere completa libertà d'azione per portare a termine i tentativi di salvataggio, senza timore di dover poi incorrere in azioni giudiziarie a suo carico.
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