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Il governo tedesco predispone una serie di misure a favore degli autotrasportatori. Tassati i camion stranieri in base al chilometraggio percorso
Previsti aiuti alle imprese del settore. 7000 automezzi hanno bloccato oggi le principali vie d'accesso a Berlino
26 settembre 2000
Le manifestazioni di protesta contro l'elevato prezzo del carburante organizzate a Berlino dagli autotrasportatori tedeschi, che con 7.000 veicoli tra camion, trattori e taxi hanno bloccato oggi le vie d'accesso alla capitale chiedendo l'abolizione di una tassa sui carburanti introdotta nel 1999 dal governo Schroeder, hanno indotto l'esecutivo federale a predisporre una serie di misure per compensare la categoria dei maggiori costi sostenuti a causa dell'inarrestabile impennata del costo del greggio.
Tra queste c'è l'introduzione di una "vignette" applicata alle frontiere ai camion stranieri, il cui ammontare dipenderà dalla distanza percorsa dagli automezzi in territorio tedesco. Il provvedimento dell'esecutivo prevede anche una serie di misure economiche a favore delle imprese dell'autotrasporto in difficoltà.
Il ministro del Trasporto, Reinhard Klimmt, ha ribadito la volontà del governo tedesco di promuovere eque condizioni concorrenziali sulle strade europee ed ha affermato che le misure consentiranno anche di contrastare il dumping praticato dalle imprese estere, che si avvalgono di personale sottocosto.
Il provvedimento si aggiunge alle misure annunciate venerdì scorso a favore dei dipendenti che abitano a molta distanza dal posto di lavoro e che comprendono l'erogazione di aiuti alle persone più colpite dalla crescita del prezzo del carburante.
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