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Un fondo assicurativo alimentato da armatori e noleggiatori per l'indennizzo dei danni da inquinamento
E' stato proposto dal vice presidente del Consiglio dei caricatori marittimi francesi per coprire i danni causati da incidenti marittimi disastrosi
7 dicembre 2000
Il vice presidente del Consiglio dei caricatori marittimi francesi e membro della commissione Trasporti del Comitato francese della Camera di Commercio Internazionale, Philippe Rapatout, a proposito degli ultimi incidenti occorsi a navi petroliere o chimichiere nel Canale della Manica - quelli della Erika e della Ievoli Sun - ha proposto che ogni armatore e noleggiatore di navi con carico di idrocarburi debba essere coperto da un'assicurazione.
L'assicurazione, ammontante a 500 milioni o a un miliardo di euro, servirà a indennizzare le vittime di incidenti marittimi disastrosi, che comportino danni superiori alle cifre coperte dall'International Maritime Organization (IMO).
Il premio assicurativo dovrebbe essere coperto da fondi speciali, alimentati in parti uguali da armatori e da noleggiatori, per coprire l'indennizzo delle vittime oltre l'attuale plafond di cui beneficiano gli armatori e di quello dello IOPC Funds (The International Oil Pollution Compensation Funds), fondo dei petrolieri.
Nel caso dell'Erika, ad esempio, sembrava che il sistema assicurativo internazionale non fosse in grado d'indennizzare appieno coloro che sono stati danneggiati dall'inquinamento se non con un contributo unilaterale e volontario del noleggiatore francese della nave, la Totalfina.
E' chiaro che se una regolamentazione come quella proposta fosse adottata dall'Unione Europea, prima o dopo verrebbe ripresa a livello mondiale dall'IMO.
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