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Le acque di zavorra delle navi veicolo di propagazione di malattie infettive
Lo afferma uno studio del Centro Smithsonian e dell'università del Maryland, che hanno analizzato le acque di zavorra di navi ormeggiate nella baia di Chesapeake
16 dicembre 2000
Secondo i ricercatori del Centre Smithsonian e dell'università del Maryland le acque di zavorra delle navi potrebbero essere il veicolo di propagazione nel mondo di malattie infettive. E' questa la conclusione che deriva dall'analisi di campioni d'acqua di zavorra di navi che si sono ormeggiate nella baia di Chesapeake, ad est della Virginia, negli Stati Uniti. L'analisi infatti ha rivelato la presenza di numerosi microrganismi patogeni e batteri virali, tra cui quello che provoca il colera.
I ricercatori hanno pubblicato i risultati delle loro ricerche nella rivista "Nature": in ogni litro d'acqua è stata accertata la presenza di 830 milioni di batteri e di 7,4 miliardi di particelle virali. Le acque di zavorra conterrebbero anche una quantità eccessiva di specie microbiche e di virus patogeni. Studi precedenti avevano invece dimostrato che non erano soltanto le lamprede e i mitili zebrati i veicoli di malattie virali.
La grande massa di microrganismi che attraversano l'oceano nelle acque di zavorra potrebbero anche infettare l'ecosistema costiero. Al riguardo i ricercatori citano la contaminazione delle ostriche avvenuta lungo le coste americane nel 1998.
Lo studio dei ricercatori ha rilanciato negli Stati Uniti il dibattito sulla necessità di sterilizzare le acque di zavorra. Ma è un problema senza soluzione, perché negli USA la capacità di ricezione delle acque di zavorra delle stazioni di recupero è di gran lunga inferiore a quella necessaria. Gli ambientalisti più allarmati chiedono la bollitura delle acque di zavorra, l'applicazione di disinfettanti chimici e l'uso di raggi ultravioletti. Tutte soluzioni molto costose.
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