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La flotta norvegese consiste di 1730 navi. Gli armatori nazionali hanno in corso ordinativi per la costruzione di 126 unità
L'industria armatoriale norvegese rappresenta il 10% del fatturato estero
30 marzo 2001
Nelle esportazioni l'industria marittima in Norvegia è seconda solo a quella del petrolio e del gas. La flotta norvegese - ha reso noto la Norwegian Shipowners' Association (NSA) - contribuisce con 70,8 miliardi di corone norvegesi (7,76 miliardi di dollari) agli introiti sulle merci e con oltre il 10% al fatturato estero.
La flotta norvegese, che consisteva all'inizio di quest'anno di 1.730 navi, è la terza nel mondo. Gli armatori nazionali hanno attualmente in corso ordinativi per la costruzione di un totale di 120 navi e sei unità offshore mobili, per un valore complessivo di 50,2 miliardi di corone. La maggior parte dei 126 ordinativi sono stati assegnati a cantieri norvegesi (39), giapponesi (28) e sudcoreani (22).
«Questi dati - ha detto ieri il presidente dell'associazione armatoriale norvegese, Leif Terje Løddesøl, nel corso dell'assemblea annuale - confermano il ruolo della Norvegia quale importante nazione dello shipping. Il mondo marittimo internazionale sta vivendo una fase di notevoli mutamenti strutturali, dove le acquisizioni e le fusioni si susseguono a velocità incalzante. L'esigenza di ingrandirsi e di rafforzarsi finanziariamente è aumentata. La sfida consiste ora nello stare al passo con il resto del mondo e l'Europa. Tutte principali nazioni dello shipping cercano di offrire condizioni che permettano di attrarre nuove attività marittime. Questa è una sfida per l'industria».
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