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I tagli del 20% della fornitura di elettricità decisi dal governo brasiliano potrebbero compromettere l'attività nei porti
La compagnia di navigazione Aliança teme che i terminal non siano in grado di far fronte alla riduzione di energia elettrica
4 giugno 2001
La compagnia di navigazione Aliança (gruppo Hamburg Süd) ha espresso la propria preoccupazione in merito alla decisione assunta dal governo brasiliano di tagliare del 20% la fornitura di energia elettrica, che in Brasile è prodotta per il 90% da centrali idroelettriche. La riduzione sarà realizzata principalmente con tagli nelle ore notturne.
Aliança teme infatti che tale misura possa compromettere l'attività del settore del trasporto, con gravi ripercussioni in particolare per i porti brasiliani, che necessitano di energia elettrica soprattutto per le proprie gru, per i sistemi di refrigerazione e per la movimentazione delle rinfuse. Ad esempio alcuni terminal del porto di Santos - ha specificato la compagnia - hanno affermato di aver deciso di installare propri generatori, ma non è chiaro se questi produrranno l'energia elettrica di cui i terminal necessitano né se saranno installati in tempo utile.
La compagnia ha ricordato che molte navi che operano in Sud America sono attrezzate con gru di bordo. Solo una programmazione dei blackout potrà però consentire ad armatori e terminalisti di pianificare il lavoro ed evitare ritardi nelle operazioni di sbarco e imbarco.
Saranno meno a rischio invece le merci a temperatura controllata: i sistemi di refrigerazione dei moderni container frigo - ha ricordato Aliança - hanno un'autonomia che dovrebbe essere sufficiente per evitare danni ai carichi.
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