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La Shipbuilders' Association of Japan non è soddisfatta dell'andamento dei negoziati Corea - UE sulla cantieristica
Secondo l'associazione giapponese gli incontri non sono stati incentrati sull'eliminazione degli aiuti pubblici alle industrie sudcoreane ma sulla ricerca dei motivi che hanno provocato l'aumento dei prezzi delle nuove costruzioni
14 giugno 2001
La Shipbuilders' Association of Japan (SAJ) ha giudicato negativamente la piega che hanno preso le trattative tra Unione Europea e Corea del Sud sulla cantieristica. Infatti, secondo i costruttori giapponesi, gli incontri del 28 e 29 maggio scorsi a Seul sono stati incentrati più sulla ricerca dei motivi che hanno portato all'aumento dei prezzi delle nuove costruzioni piuttosto che sull'eliminazione degli aiuti concessi dal governo sudcoreano ai cantieri nazionali (inforMARE del 30 maggio 2001). Come dire che ci si preoccupa ancora delle cause - che invece dovrebbero già essere chiare - invece che combatterne gli effetti.
Ricordando di aver sostenuto la posizione assunta dall'Unione Europea in merito agli aiuti alla cantieristica sudcoreana, la Shipbuilders' Association of Japan ha ribadito oggi il punto essenziale della questione, che deve essere risolto per riportare parità di condizioni concorrenziali tra le industrie navalmeccaniche delle differenti regioni mondiali. L'associazione giapponese ritiene che l'abolizione degli aiuti pubblici ai cantieri della Corea del Sud sia l'unica soluzione idonea a riportare l'equilibrio nel mercato.
Pur dichiarando un'ovvia soddisfazione per l'aumento dei prezzi delle nuove costruzioni, la SAJ ha sottolineato che l'innalzamento dei prezzi deve essere basato su condizioni di competitività eque; base di partenza senza la quale ogni intervento sui prezzi può risultare inutile.
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