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Il mercato del trasporto marittimo containerizzato va verso un periodo di crisi
Lo ha preannunciato la londinese Clarksons, che prevede l'effetto negativo combinato dell'eccesso di offerta di trasporto e del rallentamento delle economie
3 luglio 2001
Il mercato del trasporto marittimo containerizzato sta per affrontare un periodo di crisi. Lo ha annunciato la società londinese Clarksons, spiegando che al rallentamento dell'economia mondiale si sommeranno gli effetti dell'eccesso di offerta di trasporto containerizzato. Infatti, secondo un rapporto della Clarkson Research Studies del gruppo Clarksons, la flotta container mondiale, che ha recentemente superato la capacità di trasporto complessiva di cinque milioni di teu, raggiungerà quota sei milioni di teu entro la fine del prossimo anno. L'incremento di capacità della flotta coinciderà con una flessione generalizzata delle economie, di cui si stanno già riscontrando i sintomi, che consistono nella diminuzione dei traffici marittimi nelle principali direttrici mondiali e nel calo della movimentazione container nei maggiori porti.
Tali poco confortanti prospettive sembrano condivise dall'industria dello shipping. Le principali compagnie di navigazione stanno mutando strategie e stanno orientando i propri ordinativi verso portacontainer di portata minore rispetto alle unità di capacità superiore a 10.000 teu che nei mesi scorsi erano considerate alla portata dei maggiori vettori mondiali.
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