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Ingiustificati i rialzi dei premi per rischio di guerra decisi dalle compagnie di assicurazione
La denuncia è degli spedizionieri genovesi, che accusano le società assicuratrici di voler così forse coprire le perdite accumulate nelle gestioni aziendali
27 settembre 2001
Gli spedizionieri genovesi ritengono ingiustificati i rialzi dei premi decisi dalle compagnie di assicurazione per i rischi di guerra. «Mi trovo completamente d'accordo con il presidente degli armatori europei , il dottor Emanuele Grimaldi, nel denunciare come ingiustificato e miope l'aumento abnorme dei premi assicurativi per rischio guerra deciso dalle compagnie di assicurazione», ha detto il presidente dell'Associazione Spedizionieri Corrieri e Trasportatori di Genova, Enrico Cutillo. «Potremmo capire qualche aumento per i porti del Pakistan - ha spiegato - ma non comprendiamo come sia ammissibile aumentare il surcharge per porti che sono lontani da quello che potremmo definire un teatro di guerra come Israele, Egitto e i paesi del Mar Rosso. Forse è un modo di coprire per le assicurazioni, a spese di armatori, spedizionieri e del mercato tutto, quelle perdite accumulate nelle loro gestioni aziendali. Se i primi a pagare il prezzo più alto fossero gli armatori, seguirebbero a ruota poi tutti gli altri segmenti del pianeta trasporto per, infine, incidere sui prezzi delle merci al consumo e quindi sul portafoglio del cittadino».
Cutillo sottoporrà la questione al vertice di Fedespedi e ai parlamentari liguri per sollecitare un'azione sul governo affinché verifichi se nell'atteggiamento delle società assicuratrici non si ravvisi un oligopolio con abuso di posizione dominante.
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