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La chiusura del tunnel del San Gottardo costringe ogni giorno 18.700 veicoli a trovare collegamenti alternativi
Attualmente - ha dichiarato il governo elvetico - non è possibile dire quando la galleria sarà riaperta
26 ottobre 2001
Il grave incidente nel tunnel del San Gottardo avvenuto mercoledì scorso ha un tragico bilancio, tuttora provvisorio: sono 11 i morti accertati, ma 120 persone risultano disperse. I soccorsi non sono ancora riusciti a raggiungere il luogo in cui si sono scontrati due camion. L'incendio provocato dalla collisione ha coinvolto numerose autovetture ed ha provocato il crollo della volta del tunnel per circa duecento metri. «La galleria - ha dichiarato il governo elvetico - rimarrà chiusa durante le prossime settimane e per il momento non è possibile dire quando sarà riaperta».
Il traffico pesante viene ora in gran parte deviato sui valichi del Gran San Bernardo, del Sempione e di San Bernardino (A13), mentre per le autovetture è disponibile anche il valico del San Gottardo.
Il tunnel del San Gottardo era attraversato mediamente ogni giorno da 18.700 veicoli. Per distribuire questo flusso di mezzi sulle altre vie di transito tra Svizzera e Italia, il governo elvetico sta valutando la possibilità di mantenere aperto il valico del San Gottardo anche nella stagione invernale.
«Malgrado questi provvedimenti - ha affermato l'esecutivo svizzero - già oggi appare evidente che le attuali infrastrutture non saranno sufficienti a far fronte all'intera domanda del traffico passeggeri e merci».
Le ferrovie svizzere hanno intanto potenziato i loro servizi, riattivando il servizio di trasporto di automobili tra Göschenen e Airolo. Le auto possono inoltre viaggiare con la BLS sulla tratta Lötschberg-Sempione. Anche FFS Cargo, RAlpin e Hupac hanno potenziato i loro servizi di carico di camion, aumentando l'offerta di circa duecento veicoli al giorno.
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