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La Russia ha deciso di ridurre la produzione petrolifera di soli 50.000 barili al giorno
Mosca si è detta disposta a programmare nuovi tagli nel 2002
23 novembre 2001
Il vice premier russo Vicktor Christenko ha annunciato oggi che il governo di Mosca ha deciso di tagliare la produzione petrolifera di 50.000 barili al giorno nella rimanente parte di quest'anno. La decisione - ha detto Christenko - è stata assunta dopo aver consultato le principali imprese nazionali del settore, tra cui Lukoil, Sibneft, Surgutneftegaz, Tnk e Yukos Oil. Il livello della produzione del primo trimestre 2002 sarà invece reso noto in una riunione che si terrà il prossimo mese, ma è stato anticipato che potranno essere programmate nuove riduzioni.
La misura è ben lontana dal permettere il raggiungimento di un taglio complessivo di 500.000 barili al giorno chiesto agli altri produttori di petrolio - in particolare alla Russia, alla Norvegia e al Messico - dai Paesi dell'Opec, che hanno posto questa condizione per acconsentire a ridurre la loro produzione di 1,5 milioni di barili e permettere così una risalita dei prezzi (inforMARE del 15 novembre 2001).
Se la Norvegia ha già annunciato una riduzione della sua produzione di 200.000 barili al giorno e il Messico si è dichiarato disposto ad effettuare tagli se lo faranno anche gli altri produttori, dalla Russia ci si attendeva però una misura più decisa, con il taglio di almeno 200.000 barili al giorno.
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