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Timori a Savona per il mancato accordo sul lavoro portuale a Vado
Il presidente dell'authority portuale, Alessandro Becce, fa appello al buon senso
16 novembre 2001
Un'occasione perduta e un passo indietro. Così Alessandro Becce, presidente dell'Autorità Portuale di Savona, ha definito il mancato accordo tra la Reefer Terminal Spa, la Compagnia Unica Lavoratori Portuali (Culp) e le organizzazioni sindacali. «Giovedì sera, al termine di una riunione durata tutto il pomeriggio - ha spiegato Becce - sembrava di essere vicinissimi ad una soluzione, con un'ipotesi di contratto triennale tra il terminalista di Vado e la Culp, in grado di affrontare tutti i traffici generati a fronte di una disponibilità della Culp a ragionare con flessibilità, ponendo da parte questioni di principio; il tutto subordinato ad un transitorio "congelamento" delle condizioni di effettuazione del servizio relativo alle auto secondo gli schemi in uso su Savona». Secondo Becce tale soluzione avrebbe confermato quell'equilibrio fra domanda e offerta necessario ad assicurare stabilità al sistema savonese.
«Questo mancato accordo - ha aggiunto - costituisce sicuramente un passo indietro in netto contrasto con tanti segnali positivi che stavano, al contrario, confermando e in alcuni casi superando le speranze di sviluppo auspicate nell'agosto 2000, data degli accordi in merito alla costituzione del "soggetto unico"» (inforMARE del 12 agosto 2000).
Il presidente dell'authority teme che si sia perso di vista l'obiettivo comune di far crescere il porto e che si possa ingenerare sulle banchine un «clima di sospetto e tensione». Becce auspica invece che prevalga il buon senso.
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