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La Corte di Giustizia europea ha assestato oggi un nuovo duro colpo al sistema delle conference armatoriali
Il tribunale di primo grado ha giudicato illegali sia il Trans Atlantic Agreement che il sistema di fissazione delle tariffe dei servizi di trasporto interni
28 febbraio 2002
La Corte di Giustizia europea, con una sentenza già definita storica, ha assestato oggi un nuovo duro colpo al sistema delle conference armatoriali, messo sotto pressione anche dalle normative statunitensi. Il tribunale di primo grado, respingendo un ricorso avanzato dal Trans Atlantic Conference Agreement (TACA), ha infatti avvallato in pieno le decisioni assunte dalla Commissione Europea sulla liceità delle pratiche tariffarie messe in atto nel corso degli anni novanta dall'ex Trans Atlantic Agreement (TAA) (conference che poi è sfociata nel TACA) e dalla Far Eastern Freight Conference (FEFC), che sono state bocciate con decisione da Bruxelles.
Il tribunale di primo grado ha stabilito che il Trans Atlantic Agreement non era una conference di linea legalmente costituita secondo quanto previsto dal Regolamento UE 4056/86 perché praticava una doppia politica tariffaria: una per i membri della conference e un'altra, con rate inferiori, per le compagnie che non facevano parte della conference nel tentativo di farle aderire al TAA. Il tribunale ha giudicato che il sistema di fissazione delle tariffe e di gestione della capacità delle flotte messo in atto dalle compagnie del TAA non godeva dell'esenzione antitrust rispetto alle normative europee sulla concorrenza e che pertanto era illegale. Il tribunale ha inoltre stabilito che il sistema di fissazione delle tariffe per i servizi di trasporto interni attuato dalla FEFC e dal TAA non ricadeva nell'ambito del Regolamento 4056/86 e che anch'esso era illegale.
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