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Le imprese portuali del Belgio temono i «danni irreparabili» all'immagine dei porti nazionali provocati dallo sciopero di venerdì prossimo
La Werkgeversverbond der Belgische havens è delusa dalla scelta dei sindacati dei lavoratori portuali di ricorrere all'astensione dal lavoro
5 giugno 2002
La Werkgeversverbond der Belgische havens, l'associazione delle imprese portuali belghe, è stupita e delusa per lo sciopero di 24 ore proclamato dai sindacati dei lavori portuali per venerdì prossimo. L'associazione è stupita perché - viene spiegato oggi in un comunicato - «i datori di lavoro hanno sempre avuto un punto di vista uguale a quello dei sindacati per quanto riguarda la proposta di direttiva europea sui servizi portuali». Inoltre le imprese portuali sono deluse «perché non è stata effettuata una concertazione prima della decisione sindacale» e perché «i sindacati non hanno preso in considerazione altre misure prima di decidersi ad uno sciopero, che comunque dovrebbe essere l'ultimo strumento di pressione».
La Werkgeversverbond der Belgische havens - ricordando che il Belgio sarà il primo Paese europeo dove scatteranno delle azioni sindacali - ha precisato che lo sciopero «non è il segnale adeguato per la Commissione Europea e non raggiungerà lo scopo». «Lo sciopero - ha sottolineato l'associazione - colpirà in primo luogo i porti belgi e avrà delle conseguenze commerciali sfavorevoli» e già ora i clienti delle imprese portuali sono costretti a dirottare le navi in altri porti esteri.
La Werkgeversverbond der Belgische havens è particolarmente preoccupata dalle conseguenze sulla fiducia accordata dalle compagnie di navigazione ai porti belgi. «Le azioni - secondo l'associazione - provocheranno danni irreparabili all'immagine dei porti belgi, comportando una perdita importante di posti di lavoro. I sindacati dovranno assumersi una grande responsabilità per quanto riguarda l'occupazione dei lavoratori portuali».
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