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Confetra sollecita il governo ad intervenire affinché i porti italiani non siano danneggiati dalle misure contro il terrorismo predisposte dagli USA
E' indispensabile scongiurare - ha precisato la confederazione - che le misure abbiano come conseguenza l'assorbimento da parte dei porti del nord Europa delle quote di traffico oggi detenute da altri Stati
10 luglio 2002
In una lettera inviata ieri al presidente del Consiglio e al governo, il presidente della Confetra, Aldo Gatti, ha richiamato l'attenzione dell'esecutivo italiano «sul rischio di dirottamento del traffico a favore dei porti del Nord Europa in conseguenza del programma della sicurezza nel trasporto dei container messo in atto dal governo americano nell'ambito delle misure atte a contrastare il terrorismo internazionale (Customs Container Security Iniziative)».
«Risulta in particolare - ha precisato Confetra - che gli Stati Uniti stiano promuovendo l'applicazione di quel programma in alcuni porti comunitari: a tal fine il governo USA ha già siglato con i singoli Paesi europei un protocollo rientrante negli accordi di mutua assistenza amministrativa in materia doganale. Contestualmente il governo statunitense ha introdotto benefici a favore delle imprese importatrici americane che garantiscano l'affidabilità delle procedure di sicurezza messe in atto dai loro fornitori».
«Fermo restando l'obiettivo primario della lotta al terrorismo - ha sottolineato la confederazione - è indispensabile scongiurare che le misure in questione abbiano come conseguenza l'assorbimento da parte dei porti del nord Europa delle quote di traffico oggi detenute da altri Stati. A tal fine è necessario che il governo italiano intervenga nei confronti degli Stati Uniti per la salvaguardia dei nostri traffici internazionali marittimi e solleciti nel contempo la Commissione Europea ad affrontare la materia a livello comunitario con l'adozione di una posizione comune».
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