Il presidente di Genoa Distriport, Alfonso Clerici, ha rassegnato le proprie dimissioni nel corso della riunione del consiglio di amministrazione del consorzio costituito con l'intento di sviluppare le attività dei partner nell'area di Sampierdarena del porto di Genova e in particolare di candidarsi alla gestione del terminal Multipurpose (
inforMARE del
28 novembre e del
10 dicembre 2003).
A Clerici è subentrato Pier Giacomo Raimondi, rappresentante del gruppo Gavio e già presidente della Terminal San Giorgio (società controllata dai gruppi Gavio e Scerni e partner, insieme con il gruppo Campostano e il gruppo Clerici, dello stesso Genoa Distriport).
Oltre al presidente Raimondi, il cda di Genoa Distriport è attualmente composto da Massimo Brandi (gruppo Campostano) ed Alfonso Clerici.
«Tale modifica, concordata all'unanimità fra tutti i partners - spiega una nota odierna del consorzio - rientra nella logica di un maggiore coinvolgimento del gruppo Gavio nello sviluppo dell'iniziativa terminalistica di Genoa Distriport. Clerici, dopo aver svolto un ruolo di aggregatore delle diverse realtà imprenditoriali e dopo aver dato vita ad un progetto globale integrato e poli-funzionale per il rilancio del terminal Multipurpose, resta nella cordata dopo aver passato il testimone al gruppo Gavio, convinto della necessità di perseguire un unico disegno imprenditoriale, che sulla scia di quanto era stato inizialmente progettato tenga conto delle successive modifiche avvenute in corso d'opera».
La compagine societaria di Genoa Distriport è costituita dalla Forest del gruppo Campostano e dal Clerici Logistic Group con il 33% circa ciascuno, mentre il restante 33% è detenuto dalla Terminal San Giorgio, dove coabitano gli stessi gruppi Campostano e Clerici assieme con i gruppi Gavio e Scerni.
Genoa Distriport ha ricordato la sua missione, che è quella di «creare un polo specialistico multifunzionale nel cui ambito sviluppare e consolidare traffici ad elevato valore aggiunto, contribuendo in tal modo a rafforzare la posizione complessiva del porto di Genova in ambito internazionale ed in particolare di acquisire una prominente posizione quale main hub per le autostrade del mare». «In quest'ambito - ha precisato il consorzio - il piano d'impresa prevede servizi di collegamento intermodale fra la piattaforma portuale che nascerà nell'area ex Multipurpose con le altre piattaforme logistiche d'oltreappennino e d'oltrealpe (servizi shuttle via ferrovia da e per Genova, servizi di lunga percorrenza) e impianti di alta tecnologia per i servizi di tracking dei vettori and tracing delle merci. È prevista la realizzazione di circa 40.000 metri quadrati di aree coperte e dedicate allo stoccaggio, manipolazione e distribuzione delle merci. Nel complesso il piano d'impresa prevede un'elevata specializzazione merceologica (prodotti deperibili, forestali, coloniali, riso, metalli ferrosi e non, merci varie e impiantistica), una spinta vocazione multimodale ( container, traffici ro-ro, autostrade del mare ) ed una evidente e significativa "mission" ad erogare servizi qualificati alla merce e alla sua movimentazione in un regime di totale indipendenza. Gli investimenti previsti sono pari a 30 milioni di euro, la nuova occupazione che verrà in tal modo generata sarà pari a circa 1200 unità (delle quali 159 nuove assunzioni). Il traffico gestito a regime sarà pari a 180.000 teus /anno, 730.000 tons/anno su rotabili e 735.00 tons di merci specializzate».