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Bruxelles chiede al governo di Atene di recuperare aiuti per oltre 230 milioni di euro concessi ad Hellenic Shipyards
Sono stati concessi al cantiere navale greco tra il 1996 e il 2002
2 luglio 2008
La Commissione Europea ha chiesto alla Grecia di recuperare oltre 230 milioni di dollari di aiuti statali concessi al cantiere navale Hellenic Shipyards S.A. (HSY) tra il 1996 e il 2002. L'indagine effettuata su tali fondi - ha precisato Bruxelles - ha evidenziato che furono in gran parte erogati dallo Stato greco e dall'istituto bancario nazionale ETVA sotto forma di prestiti, di garanzie e di iniezioni di capitale senza una preventiva autorizzazione da parte della Commissione Europea e che tali fondi sono incompatibili con le norme europee sugli aiuti di Stato. Inoltre la Commissione ha appurato che la Grecia e la Hellenic Shipyards non hanno rispettato le condizioni poste sugli aiuti che Bruxelles autorizzò nel 1997 e nel 2002.
Secondo la Commissione, l'insieme di tali aiuti ammonta ad oltre 230 milioni di dollari, cifra di cui ha beneficiato l'attività nel settore civile del cantiere navale, che quindi ha goduto di un vantaggio sleale sui concorrenti. Pertanto Bruxelles ha sollecitato la restituzione da parte di HSY di questa somma, aumentata dei relativi interessi.
Nel corso dell'indagine è stato inoltre appurato che degli aiuti per decine di milioni di euro ricevuti dal cantiere, alcuni non costituiscono aiuti di Stato, altri sono aiuti compatibili con le normative europee ed altri ancora sono aiuti a sostegno della produzione di navi militari del cantiere e come tali non soggetti alle norme dell'UE sugli aiuti di Stato.
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